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Maria Wasilewska

Reflections & Distortions

Maria Wasilewska

Scorri verso il basso

<<VIVIAMO IN UN CAOS POSTMODERNO>>

REFLECTIONS & DISTORTIONS

In occasione del centenario dell’indipendenza polacca (1918-2018) è stata inaugurata al Gaggenau DesignElementi Hub la mostra personale dell’artista Maria Wasilewska “Reflections & Distortions” a cura di Sabino Maria Frassà. La mostra ha concluso il ciclo artistico ON REFLECTION promosso dal brand Gaggenau e dal progetto no profit CRAMUM. “Reflection & Distortions”, ottenendo il patrocinio e il supporto del Consolato generale della Repubblica di Polonia.

Maria Wasilewska, grazie a Gaggenau e Cramum, ha avuto la possibilità di presentare sei sculture inedite in legno e acciaio che completano un lungo e ambizioso progetto avviato proprio a Milano nel 2014 grazie alla mostra “Distortions” da AMY D Arte Spazio, che la rappresenta in Italia.

Tutte le opere di questo “ciclo” sono accomunate dalla forte distorsione nel riflesso. Del resto secondo l’artista l’arte non può che rappresentare il caos postmoderno e la deformità della realtà in cui viviamo e che si nasconde dietro un ordine di facciata. Spiegando l’origine del titolo della mostra - Reflection & Distortions - l’artista ricorda che “la mia stessa idea di arte riguarda la distorsione". L’arte è proprio quella ”distorsione”, quell’alterazione della realtà che porta lo spettatore a riflettere e non a riflettersi nell’opera. Maggiore è la presenza di “distorsioni” mediante movimenti, riflessi e altre interferenze, maggiore sarà la possibilità che ci distacchiamo dall’ossessione di interpretare e razionalizzare la realtà e tutto ciò che ci circonda. Siamo “noi”? Le opere - apparentemente algide e perfette - ricercano in realtà la deformità nel riflesso come unico modo di rappresentare noi e la realtà. Lo spettatore si trova così di fronte all’opera perso, deforme e moltiplicato... uno, nessuno e centomila. Questa moltiplicazione e deformità sono infine intrappolate in numerosi scatti fotografici, che ci portano ulteriormente a riflettere su chi siamo noi e sul mondo in cui viviamo, ci rappresentiamo e vediamo il mondo che ci circonda.

Maria Wasilewska con le sue opere non ci fornisce mai le risposte, ma ci ricorda ancora una volta che l’unica certezza che l’uomo contemporaneo può avere è il “so di non sapere” o addirittura il “so di non poter sapere”. Per tale ragione “Reflections & Distortions” era il progetto espositivo “giusto” con cui concludere il ciclo On Reflection, che ha offerto spunti per riflettere e comprendere meglio - attraverso l’arte e i “suoi” riflessi - chi siamo, dove andiamo o dove non stiamo andando.

Maria Wasilewska

Maria Wasilewska

Maria Wasilewska nasce a Torun in Polonia nel 1971. Vive e lavora a Cracovia. Dopo il Diploma all’accademia di Torun, insegna dal 2010 all’Università di Cracovia. Dopo aver vinto un grant del Ministero della Cultura polacco nel 2008, vince il Premio Speciale Arte Laguna nel 2013 che le consente di arrivare in Italia con una mostra personale l’anno seguente da Art Gallery “Amy-D Arte Spazio” (Milano). Con venti mostre personali in tutta Europa, è una delle artiste polacche più note sulla scena dell’arte contemporanea internazionale. Sebbene si definisca e abbia studiato come scultrice, diventa nota al grande pubblico per le sue azioni/performance, installazioni e interventi site-specific. Il suo primario interesse è l’analisi della percezione della realtà, per cui in molti suoi lavori protagonista sono le percezioni sensoriali e il rapporto pubblico-spazio-oggetto. Dal 2017 aderisce al progetto CRAMUM partecipando alla mostra “AVEVO 20 ANNI” a Villa Bagatti Valsecchi.

Scopri le foto della mostra al Gaggenau Hub di Milano

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Un progetto artistico e culturale per indagare l'affascinante e incessante sforzo degli artisti nel rappresentare la parte immateriale e trascendente della propria esistenza.

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