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Trascendenza

Alberto Di Fabio

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ALBERTO DI FABIO “TRASCENDENZA”

COME RITRARRE E RACCONTARE L’INVISIBILE?

Alberto Di Fabio è il pittore dell’infinito invisibile. E’ un artista che non si accontenta di dipingere il cielo cosi come lo vediamo, ma va oltre e analizza l’infinito, sia esso interiore che astrale. Ogni categoria di analisi della realtà - dentro/fuori, piccolo/grande, noi/altri, presente/passato - è in realtà una costrizione - relativa e semplicistica - che la mente si impone per analizzare una realtà troppo complessa. Il rapporto che Alberto Di Fabio ha con la materia è peculiare, molto assimilabile a quello di un alchimista: la sua pittura è la materia grezza, il piombo, che attraverso il gesto artistico, sia esso materiale che morale, diventa chiave e pietra filosofale per comprendere l’essenza più intima e vera della realtà: il divino è in noi, come in tutto ciò che ci circonda. Noi non siamo “altro” da ciò che ci circonda. Per l’artista è fondante e fondamentale il rapporto tra materia e immaterialità. L’artista non nega Nichilisticamente la materia, ma ne contesta il primato nel processo di conoscenza. Purtroppo la fisicità e la sicurezza del tangibile e della matericità spesso monopolizzano il nostro esistere e il modo in cui vediamo e conosciamo ciò che ci circonda. In realtà la materia è solo la forma fisica che noi percepiamo per prima - attraverso i cinque sensi - ma se ci si ferma a tale dimensione il processo di conoscenza dell’essere umano è portato a percepire soltanto i propri limiti materiali, la propria finitezza nel tempo e non la parte immortale e trascendente. L’oro adoperato per le opere presentate in “Trascendenza” porta fino all’estremo tale concezione della realtà. L’oro era del resto considerato dagli antichi egizi la materia costitutiva del sole e della luce: allo stesso modo queste opere, non così frequenti nella produzione artistica di Alberto Di Fabio, sono opere preziose, intime e di sintesi. L’oro a cui vuole giungere l’artista non è ovviamente il materiale prezioso, ma è la luce, la purezza dell’anima, il riuscire a distaccarsi e infine trascendere la materia stessa. “Brain Stone”, “Corpo di luce”, “Corpo astrale”, “Corpo aurico”, “Veicoli di coscienza”, “Individuo magnetico” sono i titoli di alcune di queste opere, che ci introducono in un mondo di bellezza, energia matematica e spiritualità. L’artista spiega queste opere in modo poetico e sibillino, come fosse erede di un antico alchimista: “La mente ci mente, mentre l’anima ci connette con l’universo quantico.”

Alberto Di Fabio al Gaggenau DesignElementi Hub di Milano.

Alberto Di Fabio

Alberto Di Fabio

Alberto Di Fabio nasce ad Avezzano (AQ) nel 1966. Nel 1989 partecipa con due serie di opere, “Montagne rosse” e “Fusioni minerarie”, a una mostra collettiva promossa dalla galleria Alessandra Bonomo di Roma. In tale occasione conosce Sol Lewitt e Alighiero Boetti, che acquista una sua opera e che sarà suo mentore nei primi anni della sua carriera. Dopo la sua prima personale a Roma nel 1994 seguono mostre personali in tutto il mondo: nel 1996 al Rupertinum di Salisburgo, nel 1997 al Kunstverein di Bregenz, nel 2012 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, nel 2013 alla Estorik Collection di Londra e alla Mairie du 4eme di Parigi, nel 2014 al CERN di Ginevra e Castel Sant' Elmo di Napoli, nel 2015 al MART di Rovereto e al Macro Testaccio di Roma, e nel 2019 alla Fondazione Bullukian di Lione. Da anni collabora con diverse gallerie tra cui Luca Tommasi a Milano, Umberto Di Marino a Napoli, e con la Gagosian Gallery che gli ha dedicato numerose mostre personali da Londra a New York. Dal 2014 collabora con CRAMUM con cui partecipa a numerose mostre collettive in Italia e all'estero.

Scopri le foto della mostra al Gaggenau DesignElementi Hub di Milano.

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