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FULVIO MORELLA

Romanitas

Fulvio Morella

Scorri verso il basso


“Dal braille alle stelle: l’arte tra le dita” Gaggenau, in collaborazione con Cramum, presenta “Romanitas”, personale di Fulvio Morella

La prima mostra del ciclo “Scripta?” porta allo showroom Gaggenau DesignElementi di Roma la personale di Fulvio Morella “Romanitas”, un percorso multisensoriale che fonde insieme la visionaria filosofia di Friedrich Nietzsche con i valori esemplari dell’Antica Roma e riflette sul futuro dell’esistenza umana.

“Gli showroom Gaggenau si trasformano ancora una volta in luoghi di esperienze condivise di bellezza, per ritrovare una comunicazione più autentica con sé stessi e con gli altri attraverso l’arte,” commenta Sabino Maria Frassà, curatore della mostra. “Quello che resterà sarà un’esperienza sul doppio piano, visivo e percettivo, attraverso il connubio tra segni, immagini e materiali preziosi, tra vista e tatto”. Uno spirito alla base della ricerca artistica di Fulvio Morella, che integra la percezione visiva dell’opera d’arte con gli altri sensi, principalmente il tatto, e che proprio attraverso l’atto di tornire il legno, eliminando gli strati più superficiali, indaga l’essenza della realtà.

FULVIO MORELLA

“Romanitas”, in corso presso lo showroom Gaggenau DesignElementi di Roma a partire dal 21 febbraio 2023 - XVI Giornata Nazionale del Braille -, mette in mostra la riflessione ontologica dell’artista attraverso numerose opere inedite che appartengono alla serie Blind Wood, un progetto con cui Fulvio Morella ha introdotto in modo compiuto la scrittura in braille all’interno della sua ricerca artistica. Un linguaggio impiegato, da un lato, come elemento decorativo e, dall’altro, come chiave per comprendere e interpretare la forma delle opere, che, a prima vista astratte, rileggono in chiave contemporanea monumenti, luoghi storici e simboli di un’antichità oggi ancora viva come antichi teatri (Ferentino, Tuscolo e Ostia) e maschere della commedia romana. Il risultato sono lavori in legno tornito e per la prima volta tessili - con l’impiego di un tessuto pregiato donato dalla storica azienda francese Lelièvre Paris - che invitano il pubblico ad andare oltre il sipario e diventare artefice della propria vita, liberandosi da un’errata concezione del tempo che imprigiona l’uomo occidentale, secondo cui ogni cosa ha un inizio e una fine, un principio e uno scopo. Come spiega il curatore Sabino Maria Frassà: “Attraverso le inedite opere in mostra Fulvio Morella dà forma compiuta a un’evoluzione quasi futurista del braille, ricca di significati e suggestioni: non più soltanto su legno ma anche su tessuto l’artista ci porta a scoprire in un cielo stellato nascosti e seducenti messaggi in braille”.

Il rapporto tra passato e futuro, tra rovina e rinascita e la teoria nietzschiana dell’eterno ritorno sono elementi centrali nella mostra “Romanitas”. Non c’è alcuna nostalgia nei confronti di un glorioso passato, bensì la consapevolezza che, prima o poi, il passato tornerà. Del resto, cosa ha reso “eterna” Roma se non la capacità di valorizzare il genio umano in tutte le sue forme? Le opere in mostra permettono così di tratteggiare un ideale percorso fatto di simboli: dopo il Pantheon e il Mausoleo di Augusto, in mostra per la prima volta un’opera che reinterpreta l’Anfiteatro Flavio, ma anche immagini archetipiche come quella della clessidra che rimanda al fluire ininterrotto del tempo e che in forme e materiali diversi sarà presente sia in apertura che a chiusura della mostra.

Se le armoniche forme geometriche rimangono la cifra caratteristica dell’artista, è sempre più forte nella sua produzione la dimensione concettuale: Morella intende coinvolgere in modo attivo lo spettatore. La tornitura del legno è così integrata all’esperienza tattile del braille, fino a diventare il punto di partenza per sperimentare insieme al pubblico nuove prospettive e visioni sul futuro: la vera sfida che l’artista ci propone è proprio quella di non fermarci alla superficie delle opere, abbracciando un’esperienza multisensoriale che permetta di scoprire cosa si cela “oltre al sipario”... dal braille alle stelle.

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Fulvio Morella

Fulvio Morella

Fulvio Morella, nato a Grosio (Sondrio) nel 1971, è l’artista che ha portato la tornitura del legno nell’arte contemporanea. Si può dire che sia cresciuto con il legno: fin dall’infanzia ha imparato ad amare questa nobile materia nella falegnameria del padre, che produceva per lo più infissi e che Morella ha affiancato fin da ragazzo. Dalla fine degli anni ‘90 Morella lascia le tecniche della lavorazione del legno imparate in famiglia per approcciare la tornitura del legno, alla base di tutte le sue opere. Il suo obiettivo è non solo scardinare l’idea di tornitura intesa come tecnica per la realizzazione di oggetti di design “rustici”, ma superare il confine tra arte e design. La creatività non ha né forme né confini prestabiliti. Da anni lavora nel settore bancario e ha deciso di approcciare il legno in modo diverso, come materia di ricerca estetica e non più funzionale, anche se ama l’ambiguità tra arte e design. A prima vista, le sue opere evocano spesso oggetti di design con una chiara funzionalità (soprattutto vasi e piatti) la quale viene però negata attraverso la sua stessa lavorazione. Determinante per la maturazione di tale approccio è stata la lunga conoscenza - anche lavorativa - con Laura de Santillana, maestra del vetro prematuramente scomparsa, e con Franco Mazzucchelli, noto a livello internazionale per le sue opere d’arte gonfiabili in PVC. Dalla collaborazione con Franco Mazzucchelli è nata una fortunata serie di opere - “I Bifacciali” - esposte a Milano e a Venezia in occasione della Biennale Arte del 2019.

La ricerca artistica di Fulvio Morella è la conseguenza di un continuo studio sulla materia lignea e sull’interazione tra il legno e gli altri materiali. Forme geometriche, curve prive di eccessi e di fronzoli sono invece i segni distintivi della sua ricerca visiva. Nulla è un caso e la tensione alla perfezione e alla pulizia delle forme è una costante nelle sue opere. Per perseguire tale ambizione, da anni la ricerca visiva è solo l’ultimo anello di un lungo processo di sperimentazione e progettazione non solo materica, ma anche strumentale: fondamentale per l’artista è in primo luogo lo studio e la realizzazione di strumenti di lavoro all’altezza dell’obiettivo di superare i limiti della materia e della storia del legno. Da qui la necessità di ideare, progettare e spesso realizzare personalmente anche gran parte dell’attrezzatura impiegata. Un vecchio tornio in lastra è stato così riadattato meccanicamente alla lavorazione del legno, numerosi nuovi accessori sono stati progettati e infine realizzati dallo stesso artista. Tanti mesi di ricerca sulla strumentazione e la lavorazione interamente manuale hanno come risultato cicli di opere sempre molto limitati, dal momento che Fulvio Morella non crede nella serialità dell’opera d’arte: una volta superato il limite e completata a livello espressivo la sua ricerca, procede con una nuova ricerca e nuovi limiti da superare.

Appassionato da sempre d’arte, Fulvio Morella ha sempre frequentato gallerie e musei, ma per anni ha preferito presentare le sue opere per lo più a collezionisti e amici, prediligendo un basso profilo, che ne rispecchia la personalità. Dal 2015, Franco Mazzucchelli e Laura de Santillana hanno convinto l’artista a presentare in modo più strutturato al pubblico le sue opere, che hanno da subito collezionato. L’artista ha così collaborato alla mostra Oltre Roma (2016) e Frangit Nucem (2017) a Milano. Tra il 2019 e il 2020 Cramum lo ha poi selezionato, con il progetto “Deep Oval”, come artista dell’anno da presentare al Fuorisalone 2020, e sempre nel 2020 Ventura Project lo ha scelto per il 1° Dezeen Virtual Festival con il progetto “Square the Circle”. Sotheby’s ha selezionato anche una sua opera (insieme a quelle di maestri del calibro di Cattelan, Di Fabio e Isgrò) per la decima edizione dell’asta benefica “Scusate il disturbo”. A settembre 2021 le opere di Fulvio Morella sono infine state esposte al fianco di grandi maestri dell’arte come David LaChapelle e Krauss nella mostra internazionale “(La) Natura (è) morta?” a Milano.
Opere di Fulvio Morella sono presenti in prestigiose collezioni private e sono state pubblicate e recensite su numerose testate d’arte e design in Italia e all’estero, tra cui Corriere della Sera, Interni, Dezeen, The Good Life, Juliet Art Magazine, Artwave, Rivista Segno, SmallZine e Celebre Magazine. Una sua opera ha infine ispirato il noto designer Giuseppe Viganò per la realizzazione della nuova linea di arredo (divani e sedute) di lusso.

Visita la mostra "Romanitas"
Gaggenau DesignElementi
Lungotevere de’ Cenci 4, Roma


Dal 21 febbraio al 31 luglio 2023, lunedì-venerdì ore 10:30 - 13:00 / 15:30 - 19:00.

Visite aperte al pubblico solo su appuntamento previo contatto e-mail o telefonico.

E-mail: gaggenau.roma@designelementi.it
T. +39 06 39743229, +39 371 1733120

Scopri le foto della mostra presso lo showroom Gaggenau DesignElementi di Roma

Mostra Romanitas di Fulvio Morella
Mostra Romanitas di Fulvio Morella
Mostra Romanitas di Fulvio Morella
Mostra Romanitas di Fulvio Morella
Mostra Romanitas di Fulvio Morella
Mostra Romanitas di Fulvio Morella
Mostra Romanitas di Fulvio Morella
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