LENTE NATURA

Festina lente a primavera

Natura lente di Carla Tolomeo, seconda tappa del progetto FORMAE, ideato da Gaggenau in collaborazione con Italy Sotheby's International Realty, Cramum e sotto la direzione artistica di Sabino Maria Frassà, rappresenta un omaggio poetico alla Firenze medicea, al valore della lentezza creativa e al potere trasformativo della bellezza. Ispirata al motto Festina lente – “affrettati lentamente” – l’installazione si sviluppa nei preziosi ambienti di Palazzo Budini Gattai, trasformati per l’occasione in un bosco simbolico, un giardino interiore che richiama formalmente e concettualmente l’atmosfera sospesa e mitologica della Primavera, il capolavoro dipinto da Botticelli nel 1482.

Lente

Al centro del percorso espositivo, un fiore prezioso bianco e oro è custodito all’interno del nuovo forno Expressive di Gaggenau: non semplice oggetto funzionale, ma uno scrigno concettuale che protegge, mostra e accompagna il fiorire, simbolo stesso della trasformazione. Nell’installazione di Tolomeo, i fiori, le foglie e i delfini che si muovono nel vento del tempo sono il segno visibile di un mutamento tanto invisibile quanto profondo, un passaggio da potenza a forma, dove il respiro si fa bellezza e la parola diventa materia.

Il vento, che attraversa lo spazio e muove gli elementi visivi e simbolici, è il filo conduttore invisibile della mostra. Soffia sulle foglie, sospinge le forme e richiama le vele del motto mediceo Festina lente, accostate alla figura della tartaruga: due simboli in apparente contrasto che esprimono insieme l’ideale rinascimentale di equilibrio tra azione e contemplazione. La tartaruga, tanto amata dall'artista, rappresenta la costanza, la riflessione e la saggezza del procedere lento; la vela è il movimento, lo slancio, l’energia trasformativa. Guidati dal vento, questi simboli si fondono nell’idea che muoversi lentamente non significa restare fermi, ma procedere con intenzione, profondità e visione.

L’installazione ricca delle opere di Tolomeo si articola in tre ambienti che costruiscono un racconto poetico e sensoriale. La Sedia di Tartarughe, che accoglie i visitatori, si erge come trono della contemplazione: una seduta scultorea composta da tartarughe, emblema della lentezza consapevole. Invita, entrando, a fermarsi, ad abitare il tempo, a sospendere il frastuono e lasciare che il pensiero trovi spazio. In Aspettando la Primavera, il forno custodisce la rosa come un seme di bellezza in attesa, un gesto silenzioso di pazienza creativa. Il forno, oggetto alchemico, è il luogo in cui il tempo lavora con calma, trasformando ciò che è grezzo in forma piena. Nel terzo ambiente, il bosco mediceo si trasfigura nella Foresta Nera, luogo d’origine di Gaggenau. I rami, tratti dal grande progetto L’Albero della Vita che Carla Tolomeo ha presentato a Venezia in occasione dell’ultima Biennale, si allungano, si intrecciano e si protendono verso l’esterno del Palazzo come arterie del tempo, evocando il fluire, la continuità e la rinascita. Spinti idealmente dallo stesso vento che muove foglie e vele, questi rami suggeriscono che il tempo non conduce necessariamente a una fine, ma può invece aprire a nuove fioriture, a ulteriori possibilità di esistenza. Un gesto poetico che unisce natura, memoria e trasformazione in un’unica, fluida tensione vitale.

In questo intreccio tra simboli naturali, materiali tessili e riferimenti mitologici, Carla Tolomeo costruisce una narrazione raffinata che attinge alla tradizione rinascimentale e la rilegge attraverso un linguaggio artistico contemporaneo, fatto di artigianalità, forma e silenzio. L’arte, nella sua visione, è uno spazio altro: “La mia arte è una favola a occhi aperti, un rifugio emotivo e intimo, che condivido con gli altri. Creo bellissimi luoghi per accarezzarsi l’anima”, spiega l’artista. È da questo sentire profondo che nasce Natura lente, un’opera che accoglie, sospende, trasforma. L’arte diventa così spazio di meditazione, luogo di rigenerazione, atto etico prima ancora che estetico. Il forno Gaggenau Expressive, con la sua geometria essenziale e il suo ruolo trasformativo, partecipa a questa narrazione come gesto scultoreo e catalizzatore simbolico: come nella visione aristotelica, dove “la materia è potenza, la forma è atto”, esso rappresenta il passaggio dal possibile al reale, dalla quiete alla forma. È un cuore silenzioso, un incubatore, che permette alla materia, come la rosa al suo interno, di fiorire ed espletare la sua “potenza”.

Con Natura lente, Carla Tolomeo ci invita a una nuova ecologia dello sguardo e del tempo: in un mondo che corre, le sue opere insegnano a rallentare, osservare, trasformare ogni gesto quotidiano in un atto poetico. A Firenze, culla del pensiero umanistico e della cultura visiva, la lentezza non è mai stata inerzia, ma disciplina del pensiero, tensione spirituale, ricerca di armonia, celebrazione di una Primavera infinita. Natura lente incarna pienamente questo spirito, offrendosi come esperienza visiva e sensoriale, come elogio silenzioso al tempo che crea, trasforma e rivela.

VISITA LA MOSTRA “LENTE NATURA”

Palazzo Budini Gattai
Via dei Servi 111, Firenze
29 maggio (giovedì 11-18)
Solo previa prenotazione

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